Un ruolo fondamentale nell'intervento riabilitativo spetta alla famiglia della persona con Bisogni Comunicativi Complessi (BCC), che non deve essere relegato a un semplice ruolo di osservatore passivo, ma piuttosto assumere una posizione centrale, come descritto nel Modello Family Centered elaborato da Rosenbaum (2004). In questo modello, i compiti della famiglia e dei professionisti sono necessari e complementari, ognuno apportando le proprie competenze e conoscenze: un vero e proprio lavoro di squadra.
La mia preparazione in questo campo mi consente di fornire un supporto approfondito e adeguato alle famiglie in cui uno dei membri presenta bisogni comunicativi complessi. Ciò include non solo un approccio iniziale alla Comunicazione Aumentativa Alternativa, ma anche un accompagnamento nella comprensione, nell’applicazione della stessa per potenziare e accrescere la comunicazione e quindi agevolare la quotidianità della famiglia intera.
Credo fortemente in quanto insegnatomi dalla Professoressa Paola Gravela: “Il silenzio può anche essere d’oro, ma per le persone con difficoltà comunicative, il silenzio è piombo”.
Il primo incontro è gratuito, è diretto a darvi tutte le informazioni necessarie.